L’album di debutto dei Cigarettes After Sex arriva dopo nove anni di carriera, un EP uscito nel 2012 e una manciata di tracce lanciate a sorpresa negli ultimi mesi. Eppure l’attesa per l’opera prima di questa band nata in Texas, ma cresciuta artisticamente a Brooklyn è quella riservata ai grandi nomi della musica. Il motivo di questo successo è da attribuire a Greg Gonzalez, cuore pulsante e mente della formazione che, grazie anche a un’inconfondibile voce androgina, si è fatto largo nel web portando il suo bagaglio autobiografico di emozioni.
In quale giorno sono entrate le loro canzoni nei nostri lettori di musica, prima quasi come oggetti di contrabbando, poi intercettate tra SoundCloud e Bandcamp e infine lanciate verso un pubblico sempre più vasto? Difficile ricordarlo anche sforzandosi di tornare indietro nel tempo: ci sono sempre state in tutte le playlist e nei ricordi delle ultime stagioni. Quel che è certo è che l’alone misterioso che avvolge la band non fa che accrescere, oggi più che in passato, l’interesse del pubblico e dei media.
Il disco omonimo pubblicato da Partisan Records non si allontana dalle sonorità sognanti che hanno incantato milioni di persone (le visualizzazioni su YouTube lo urlano a gran voce così come il tutto esaurito ai concerti), rivelandosi fin dal primo ascolto un balsamo non solo per l’udito, ma anche per lo spirito. Anche le influenze non sono cambiate: Cocteau Twins, Red House Painters, Velvet Underground e Portishead. Cigarettes After Sex è una storia d’amore raccontata in dieci tracce sviluppate in bianco e nero. In apertura K., un brano che unisce il romanticismo a una sensualità ancora inesplosa, quella di Kristen che balla nella notte scesa su Manhattan e che echeggia tra le corde taglienti del basso di Randy Miller e la voce greve di Greg Gonzalez. Da questo momento chiudiamo gli occhi.
Durante il viaggio tra le pagine di questo diario sonoro le lacrime scendono calde e copiose sul viso, fino a diventare pioggia tra i sospiri di Each Time You Fall In Love. Il respiro si è fatto pesante, un temporale estivo ha bagnato i vetri che poco prima erano bruciati dal sole del tramonto di Sunsetz mentre l’asfalto è ormai inchiostro nero dove intingere i ricordi. Non ci sono più corsie, ma boe da circumnavigare sulla la strada liquida di Apocalypse: il battito cardiaco accelera e la città scivola lontana. Una tregua.
Quante volte abbiamo invocato un mondo senza paure, forse talmente tante da non essere in grado di conteggiarlo. Se non esistessero bombe, dolore e sangue la vita avrebbe questo disco in sottofondo, ci sarebbe la base delicatamente trip-hop di Flash, il cielo senza nuvole di Truly che si confonde alla corrente del fiume e quella prepotente fragranza di gelsomino che invade l’olfatto in Sweet.
Non ci sono videoclip che possano traslare in immagini cinematografiche la storie di John Wayne o di Young & Dumb: bastano un paio di cuffie per abbandonarsi ai ricordi e camminare con il naso all’insù. I Cigarettes After Sex con questa prima prova che sa già di maturità scavano in profondità e al tempo stesso alleggeriscono i pensieri. La rivoluzione è riuscire a estraniarci da noi stessi.