Si sa, nella storia della musica (come in politica) bisogna scegliere da che parte stare. Negli anni ’60, o stavi con le facce pulite dei Beatles o con le lingue demoniache dei Rolling Stones.
Negli anni ’90, le fanzine musicali avevano bisogno di un conflitto tra le band più famose del momento per cui: o cantavi la pura rabbia adolescenziale di Cobain o ti sballavi con le chitarre dei Pearl Jam. In realtà, ascoltare l’uno non escludeva l’altro e tra i due non c’era mai davvero stato un litigio (come testimonia Kurt in questa intervista per Mtv). Però con la tragedia del 1994, lo scettro e la corona passavano di fatto a Eddie Vedder, il quale credeva di regnare sovrano indiscusso sulla scena dell’epoca.
Ma Dave Grohl, che era come il Paul McCartney dei Nirvana (non il genio maledetto ma una colonna portante del gruppo), decise di uscire allo scoperto e mostrarsi per quello che valeva. E nacquero i Foo Fighters, ricchi di energia e amati un po’ ovunque, senza storie maledette o spocchiosità da rock band.
E arriviamo ai giorni nostri: Grohl suona nella notte degli Oscar una magica versione di ‘Blackbird’ (guarda caso, pezzo storico di Paul McCartney sotto il nome Beatles). Ed ecco che, a soli quattro giorni di distanza, compare oggi su YouTube la risposta del leader dei Pearl Jam, stessa canzone suonata nel 2008 in occasione del documentario “Water on the Road”:
Non giudichiamo la qualità altrettanto alta della performance ma ci riserviamo il diritto malizioso di pensare che il buon vecchio Eddie abbia ancora un po’ di invidia penis in serbo.