Luc Le Vaillant su Libération ha scritto: ”Torneremo ad ascoltare musica al Bataclan”. Tuttavia il mondo della musica sta reagendo in questi giorni nei modi più disparati agli attentati di Daesh a Parigi. I Foo Fighters hanno annullato l’intero tour europeo che in questi giorni avrebbe dovuto toccare anche l’Italia, Live Nation – che ne curava la data – ha già messo in moto un canale per il rimborso dei biglietti già acquistati in prevendita. Bob Dylan invece ha chiesto di aumentare il livello di sicurezza per le sue due date a Bologna (18 e 19 Novembre) con guardie armate al concerto. Non solo Dylan ma l’intera industria della musica prova a ripensare le sue regole di sicurezza durante i concerti, organizzatori di grandi live come Live Nation e A.E.G. Live stanno discutendo in questi giorni su come assicurare la massima sicurezza durante i loro eventi.
Il potevamo essere noi ha toccato profondamente le corde del mondo della musica in questi giorni, e sull’onda emotiva di quel pensiero si è scatenata un’ondata di solidarietà e reazioni per incoraggiare messaggi positivi piuttosto che la naturalissima paura. Il Bronson di Ravenna per esempio ha reagito così.
a Parigi a vedere gli Eagles of Death Metal poteva esserci ognuno di noi. Proprio per questo è importante dimostrare che…
Posted by Bronson on Sabato 14 novembre 2015
In questo momento il panico è sacrosanto, e sarebbe stupido non ripensare le regole di sicurezza e ignorare quello che è successo. Ma lasciare che prenda il sopravvento la paura sulla libertà non è un’opzione. Lasciamo a Bob Dylan la libertà di decidere quante guardie armate vuole ai suoi concerti, lasciamo ai Foo Fighters la libertà di annullare un tour e agli Eagles of Death Metal quella di pensare quanto tempo vogliono stare lontani dai palchi; lasciamo al pubblico la libertà di disertare p continuare a riempire le platee; ma non pensiamo mai di arrenderci in questa battaglia che ci vuole impauriti all’angolino della storia.
Foto copertin: Maya-Anaïs Yataghène