Periferia di Foligno. Tra una strada statale e capannoni industriali trovi, tra i tanti, un fabbricato con davanti un furgone da street food e un’insegna bianca. A lettere cubitali c’è scritto Gold Panda. Sei al Serendipity Club, noto locale che accoglie esponenti della musica elettronica mondiale.
Un giovedì come tanti. Sono le 23 circa e tra i pochi individui presenti alla porta ce n’è anche uno – che certo non risalta – tale Derwin Schlecker. Look total black, camminata lenta e cellulare in mano.
Di lì a tre ore, quando salirà sul palco, la sala si riempie e la fila per il bar si moltiplica.
Producer nel roster di Ghostly International, ha due album alle spalle, Lucky Shiner e Half of Where You Live, e si appresta a pubblicarne un terzo nell’anno corrente, preceduto da Clarke’s Dream. Si prepara a suonare sul palco del Serendipity in una serata targata Dancity Festival per una delle due date che lo hanno visto in Italia (l’altra a Roma, la sera successiva).
Un giovedì come tanti. Sono le 23 circa e tra i pochi individui presenti alla porta ce n’è anche uno – che certo non risalta – tale Derwin Schlecker. Look total black, camminata lenta e cellulare in mano.
Di lì a tre ore, quando salirà sul palco, la sala si riempie e la fila per il bar si moltiplica.
Producer nel roster di Ghostly International, ha due album alle spalle, Lucky Shiner e Half of Where You Live, e si appresta a pubblicarne un terzo nell’anno corrente, preceduto da Clarke’s Dream. Si prepara a suonare sul palco del Serendipity in una serata targata Dancity Festival per una delle due date che lo hanno visto in Italia (l’altra a Roma, la sera successiva).
È una serata di quelle che, tra i presenti, quelli venuti consapevolmente per sentire l’artista li conti in realtà su poche decine di dita. È indirizzata ai ballamenti, e lui questo lo sa, quindi poco importa. Quando sale sul palco – dopo essersi confuso per un po’ tra la gente in quella sala gremita sorseggiando un drink – sono ormai le 2.
La sua performance aderisce perfettamente allo scopo, un’ora e mezza che passa senza che si possa accorgersene e a risentirne son solo le gambe. Da Same Dream China a Clarke’s Dream il passo è breve, sempre di sogni parliamo, trascinati nei suoi vortici ritmici e suoni dal sapore e dalla brillantezza orientale.