11 dischi per l’estate

Il Mondiale è appena finito, e noi vi presentiamo il nostro personale dream team dei dischi dell’estate in formazione a 11. Abbiamo selezionato 11 album usciti negli ultimi 5 anni con cui accompagnare l’estate: ogni redattore consiglia un disco, dove ascoltarlo, in quale momento della giornata, con che drink accompagnare l’ascolto, e la traccia da non perdere. Aprite le orecchie, e lasciatevi trasportare via:  l’estate sarà un lungo beat.

Ryuichi Sakamoto – Async Remodels

consigliato da Matteo Dalla Pietra

La rivisitazione (a tratti quasi “rivoluzione”) di alcuni tra i pezzi di quello che sarebbe dovuto essere l’ultimo album dell’artista giapponese, è invece un inno alla rinascita affidato alle sapienti mani di alcuni tra gli esponenti più celebri nel campo dell’elettronica odierna. Senza corrompere l’anima fragile di un disco che parla di mortalità, le tracce vengono riplasmate in una danza delicata che fuoriesce dai classici schemi dei remix o dei tributi ad artisti a cui siamo abituati a pensare. Async Remodels vive di luce propria e di luce riflessa allo stesso tempo, lanterna piena di sussurri luminosi in grado di guidarci attraverso un viaggio introspettivo di ineguagliabile intimità.

Dove ascoltarlo

Sulla terrazza, da soli, rigorosamente da vinile.

Quando

Prima che il sole sia definitivamente tramontato.

Cosa berci su

Un Hendricks Tonic con fettina di cetriolo o rosmarino.

Canzone consigliata

ZURE (Yves Tumor Obsession Edit)


Frank Ocean – Blonde

consigliato da Giulio Pecci

Per chi vive nella periferia di una grande città come il sottoscritto, estate vuol dire soprattutto macchina, spostamenti in lungo e largo per la città fra serate, concerti, una semplice birra o fughe estemporanee al mare. Se alla lunga è stressante, tutto il tempo passato in auto è in realtà preziosissimo perché permette di ascoltare tonnellate di musica. Così l’ultimo disco di Frank Ocean è stato una costante nel mio stereo negli ultimi due anni: ogni ascolto una nuova sfumatura e un rinforzare la convinzione che ci troviamo davanti a un capolavoro assoluto del genere.

Dove ascoltarlo

In macchina, ma anche su un qualunque mezzo di trasporto che ci trascini attraverso le luci e l’afa estiva della città.

Quando

Decisamente la notte, o la mattina molto presto. Insomma agli estremi di una giornata, quando siamo più sensibili e stanchi, e l’arte di Frank ci colpisce ancora più forte, non incontrando le resistenze che ci costruiamo nella totale veglia della nostra coscienza.

Cosa berci su

Sicuramente vino, bianco o rosso dipende dai gusti. Non si beve e guida, ma fortunatamente il modo migliore di godersi l’album è quando i fumi dell’alcol si diradano e rimaniamo solo con quella sensazione di leggero intontimento e vulnerabilità.

Canzone consigliata

L’opening track, Nikes, non perché sia il miglior pezzo dell’album o il mio preferito, ma perché bastano i primi cinque secondi di incedere lento ed immaginifico del beat per trascinarci in un luogo altro, per donarci una sensazione di pace col mondo istantanea. Pochissimi lavori ci riescono nell’arco dei, letteralmente, primissimi secondi.


Islands – Taste / Should I Remain Here, At Sea?

consigliati da Simone Fiorucci

Perché l’estate — da sempre — è il momento migliore per farsi spezzare il cuore e allora meglio chiedere preventivamente aiuto a Nick Thorburn, uno che per rimettere insieme i pezzi ha sempre fatto affidamento sulla sua logorrea compositiva e un’invidiabile capacità di scrivere canzoni pop perfette apparentemente così, senza il minimo sforzo. Fedele alla regola aurea “melius abundare quam deficere”, nel 2016, con i suoi Islands, ha fatto uscire due full-length nello stesso giorno, lasciando così tutti in sospeso a chiedersi se fosse il caso di trattarli come un disco doppio o come un paio di entità completamente separate. Dubbio lecito, ma abbastanza superficiale, visto che i due album — pur godibilissimi anche singolarmente — sono esattamente complementari. Anzi, altro non rappresentano che i due lati della stessa moneta, lasciata cadere di taglio sulla sabbia delle nostre devastazioni personali. Avete presente i primi giorni, quando cerchi di dare un senso a quello che è successo, le ferite sono ancora fresche e non puoi fare a meno di drammatizzare il tutto? E poi invece i giorni successivi, quando magari riesci piano piano a guadagnare un po’ di prospettiva sulla cosa e, non dico a riderci su, ma almeno a darle il peso che ha? Ecco. Taste — con il suo taglio electro — è quel momento doloroso che si prende l’onere di attutire la caduta nell’immediato, Should I Remain Here At Sea? — con il suo approccio bubblegum-pop più “suonato” e conciso — è la fase di decompressione, più leggera, spigliata e capace di descrivere la storia con l’onesto distacco di chi ormai l’ha già raccontata un po’ di volte e sa dove andare a parare. Insieme fanno un antidoto potente contro qualunque delusione sentimentale, estiva e non. Come Marta Flavi, ma senza divanetto.

Dove ascoltarlo

Taste sotto l’ombrellone: auricolari e iPod, rigorosamente in mp3 a 320kbps, mentre aspettate che passino le due ore d’ordinanza prima di fare il bagno escludendo il rischio di una congestione. Should I Remain Here At Sea? durante il falò di mezzanotte, improvvisato — se siete fortunati — da una misteriosa cover band appena nata, direttamente sulla spiaggia.

Quando

Lo dicono i due titoli stessi. Taste ogni volta in cui il salmastro sulle labbra proverà a confondervi i sensi, per tornare con i piedi per terra ad assaporare il vero gusto delle cose, anche quando sarà amaro. Should I Remain Here at Sea? in tutti quei momenti — e non saranno pochi — in cui vi verrà da porvi proprio quella fatidica domanda: dovrei restare o andarmene? In tutte quelle occasioni in cui la domanda in questione vi sembrerà retorica. In tutti quegli istanti in cui vi accorgerete che la risposta non era poi così scontata.

Cosa berci su

Un Sex On The Beach (¼ di vodka, ¼ di peach schnapps, ¼ di succo di arancia, ¼ di succo di mirtillo) oppure un Socrate’s (cicuta fresca marinata per mesi con la giusta ignoranza in un mix di ouzo e maieutica). Dipende da come butta la serata.

Canzone consigliata

The Joke / Back Into It


Anderson .Paak – Malibu

consigliato da Gianmarco Giannelli

Perché l’estate è la stagione in cui ci si deve abbandonare alla propria parte più ammaliatrice, più spavalda e, diciamolo, alla nostra parte più fica. Quindi smuoviamoci dall’immobilismo da metropolitana e lasciamo che il nostro corpo segua il ritmo del rapper-batterista-soulman-ballerino Anderson Paak. Malibu è un album seducente, allegro, scanzonato, ammiccante e simboleggia un buon concentrato di tutto quello che l’estate rappresenta: dal brio dell’elettronica da serata sulla spiaggia all’emozionante pianoforte del tramonto. Ogni momento della giornata può avere come sottofondo una traccia di Malibu e Anderson Paak riesce nella mai facile missione di aprire a un nuovo modo di fare musica che sembra essere solo suo, tra sample di musica da scoprire, richiami alla musica del passato e proiezione verso un futuro possibile.

Dove ascoltarlo

Di fronte al mare sotto un ombrellone di canne di bambù.

Quando

Mentre ci si prepara per la serata fuori.

Cosa berci su

Sex on the beach

Canzone consigliata

Lite Weight


Iosonouncane – DIE

consigliato da Fabio Mastroserio

È semplicemente il miglior disco italiano degli ultimi dieci anni. Antico e moderno, capace di far incontrare Lucio Battisti con la techno, Robert Wyatt con il cantu a tenore, Brian Wilson con Crêuza de mä. Suggestione di un mondo arcaico fatto di natura, uomini e animali che vagano tra terra e cielo, DIE è il racconto per due voci di una distanza, l’incubo a occhi aperti di un uomo e una donna. L’uno forse è in mare, l’altra sulla terra ferma. L’uno forse sta annegando, l’altra vede le nuvole addensarsi all’orizzonte e un freddo la invade. Racconto affidato a una lingua semplice e potente, quasi sciamanica, lingua impastata di terra, di mare, di fatica. Squarcio spaventoso sull’Italia certamente ma soprattutto sulla condizione umana in generale che, slegata dall’analisi sociale, vola, finalmente libera, in territori splendidi di bellezza riflessa come da un rigagnolo marcio che si solleva e ci solleva nell’incanto di parole e suoni.

Dove ascoltarlo

Su una spiaggia guardando l’orizzonte con la risacca a bagnarci i piedi.

Quando

Alle tre del pomeriggio, sotto un sole rovente e la spiaggia deserta.

Cosa berci su

Una birra ghiacciata non filtrata, rigorosamente sarda.

Canzone consigliata

Stormi


Noname – Telefone

consigliato da Martina Neglia

Quale miglior modo di combattere l’afa estiva se non ascoltando un album breve e fresco come è Telefone di Fatima Warner – in arte Noname. Giovane poetessa e rapper di Chicago; le sue doti si rispecchiano perfettamente in questo debutto composto da dieci tracce, una più bella dell’altra. Il suo è un rappare dolce; una danza delicata attorno alle parole che tuttavia non ammorbidisce i testi, ma è anzi in grado di renderli più diretti, incisivi. Nonostante sia un album ricco di collaborazioni, Telefone rimane un percorso profondamente intimo e personale, in cui Noname affronta crescita, insicurezze, paure per la comunità di colore, con una leggerezza infusa di speranza capace anche di strappare un sacco di sorrisi.

Dove ascoltarlo

A letto, in camera, con un po’ di venticello che arriva dalla finestra.

Quando

Nel primo pomeriggio o alla sera, per rigenerarsi.

Cosa berci su

Un moscow mule

Canzone consigliata

Yesterday


Khruangbin – The Infamous Bill

consigliato da Pier Iaquinta

L’estate è il momento perfetto per prendersi un po’ di tempo per sé, rilassare muscoli e mente, specialmente durante le vacanze più brevi. Non c’è nulla di meglio che questi 20 minuti di musica gentilmente offerti, nel 2014, dalla band texana Khruangbin (letteramente “aereoplano” in thailandese): con le loro sonorità tendenti al blues, al jazz e al funk ci hanno regalato un EP fatto di suoni tenui e caldi, con un risultato psichedelico e a tratti spagnoleggiante. Il basso deciso e la chitarra più soft (distorta con un wah wah) ricreano alla perfezione quell’atmosfera estiva delle ore più calde della giornata, quando è meglio stare all’ombra o sul divano spalmati davanti al ventilatore, cercando di raggiungere l’estasi della pennichella pomeridiana.

Dove ascoltarlo

A casa con le tapparelle abbassate o sotto l’ombrellone.

Quando

All’ora della siesta che talvolta per i più audaci corrisponde all’ora del risveglio.

Cosa berci su

Un buon caffè, anche freddo va bene e sicuramente acqua perché l’idratazione è importantissima in questo periodo.

Canzone consigliata

The Number 4


Kasabian – 48:13

consigliato da Cristina Palazzo

La spensieratezza della stagione estiva deve essere accompagnata da quella della testa e del corpo. E quale modo migliore se non attraverso la musica? 48:13 dei Kasabian, band che si conferma la svolta dell’indie britannico, è un disco che riesce a fondere la leggerezza dell’elettronica e l’intensità del rock in un’atmosfera in cui tutti vorrebbero e dovrebbero immergersi in vacanza. Con quel pizzico di goliardia e quella nevrosi del metronomo che regola l’adrenalina, è un giusto cocktail per una serata che gli eccessi faranno dimenticare.

Dove ascoltarlo

In una spiaggia, selvaggia e vuota. Con gli amici

Quando

Sotto le stelle, al buio

Cosa berci su

Moscow mule, bello carico

Canzone consigliata

Bumblebeee


Built to Spill – Untethered Moon

consigliato da Veronica Ganassi 

Dopo sei anni dall’ultimo lavoro There is no enemy, la formazione (rinnovata) di Doug Martsch ci fa rivivere il sound nostalgico che ha caratterizzato il decennio 1990 – 2000. Dieci pezzi in cui troviamo echi di band come Pavement e Dinosaur Jr, chitarre in prima linea e testi malinconici sorretti da melodie allegre e freschissime. Un disco riuscito che mette d’accordo tutti e con cui i Built to Spill provano che il genere riesce ancora a intrattenere senza risultare monotono e fuori tempo. Da cantare stonati in compagnia.

Dove ascoltarlo

In macchina, in partenza per un viaggio.

Quando

Alle 11 di mattina, perché anche se il ritrovo era alle 8.30 come al solito si è fatto tardi.

Cosa berci su

Un caffè americano dell’Autogrill. O almeno la parte che non si rovescia sul sedile.

Canzone consigliata

Never Be The Same


Todd Terje – It’s Album Time

consigliato da Giovanna Taverni

L’estate è la stagione del tormentone: delle radio che ripropongono – all’infinito – i loro singoli nei bar, in spiaggia, nello stereo dell’auto, nei supermarket. Fino a tarda sera siamo perseguitati dal linguaggio universale del singolo pop estivo che ci avvicina tutti, dal Manzanarre al Reno. Così, se volessimo trovare un rifugio intimo dall’ansia da hit estiva, ci toccherà selezionare un disco e metterlo su. It’s Album Time, lo dice anche Todd Terje: è tempo di prendere un album e lasciarlo suonare. E questo disco è perfetto per accompagnare l’altra grande persecutrice della stagione estiva: l’afa. Eccoci qui, esseri umani di tutto l’emisfero, uniti dall’afa e dal tormentone: il disco del produttore norvegese Todd Terje è provvidenziale, fresco come un cubo di ghiaccio, citazionista come quella collezione di sonorità che dalle estati degli anni Ottanta ha finito per accompagnare tutti, persino quelli che neanche erano ancora nati.

Dove ascoltarlo

In cuffia: nei peggiori bar in cui vi capiterà di passare, o in fila alla cassa del supermercato – insomma, ovunque vogliate evitare la radio con le sue hit.

Quando

Preferibili ore diurne.

Cosa berci su

Spritz: se con Aperol o Campari a vostra scelta, o del barista. Facendo bene attenzione a non finire in risse con fanatici di ricette originali.

Canzone consigliata

Johnny and Mary (feat Bryan Ferry)


Kurt Vile – b’lieve i’m going down… 

consigliato da Ilaria Del Boca

b’lieve i’m going down è uno di quegli album da rispolverare ciclicamente soprattutto durante l’estate quando le giornate si allungano e i colori di cielo e terra ritornano saturi di vita. Le chitarre di Kurt Vile ci ricordano quanto sia bello abbandonarsi alle atmosfere folk, essere in un luogo in mezzo al nulla e non cercare assolutamente di ritrovare la via di casa. Come un instant classic questo disco arriva a qualsiasi latitudine senza bisogno di presentazioni: è rock.

Dove ascoltarlo

In macchina in mezzo a vigneti, campi di grano e girasoli

Quando

Tra mezzogiorno e le due quando il sole picchia più forte

Cosa berci su

Bourbon Whiskey

Canzone consigliata

Pretty Pimpin

 

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