10 graphic novel per capire il mondo di ieri e di oggi
Ilaria Del Boca
Ci sono diverse tecniche per guardare il mondo. Leggere un graphic novel è un modo per avventurarsi su sentieri inesplorati, dove non solo è necessario calzare scarpe buone, ma soprattutto è importante armarsi di forza di volontà e di tanta pazienza. In effetti il mestiere dell’illustratore non è poi così diverso da quello dell’esploratore. Entrambi devono porsi degli obiettivi prima di partire, fissare delle tappe e calcolare i tempi di percorrenza per ogni distanza. Il lettore, invece, è un arbitro, chiamato per valutare le storie illustrate. Il parametro principale da tenere in considerazione è la meraviglia. Ogni tavola è una finestra aperta su piccole e grandi storie straordinarie che possono aiutare le persone a ritrovare il desiderio di leggere. Per combattere il logorio della vita moderna ecco dieci graphic novel da regalare o da farvi regalare per Natale. Un giro del mondo tra parole e immagini dal Bronx di Ghetto Brother alla Germania nazista di Heimat, passando per la Svezia di oggi rappresentata in Nero Vita, fino ad arrivare al Cile di Roberto Bolaño in Stella distante, alle coste della Libia e a quelle calabresi di …A casa nostra. Scegliete quale di questi romanzi a fumetti iniziare per primo e correte a preparare una tazza fumante di tè da sorseggiare sul divano sotto una coperta.
Ghetto Brother – Julian Voloj, Claudia Ahlering
Add editore
Per noi Porto Rico era solo un paradiso con le palme che vedevamo nelle vecchie foto e ascoltavamo nei ricordi dei nostri genitori. La nostra casa era la giungla urbana.
Le radici dell’hip hop affondano nel Bronx, il quartiere newyorkese che durante gli anni Settanta ottenne la fama di essere uno dei luoghi con il più alto tasso di criminalità al mondo. Si dice che sia stato il dj Afrika Bambaata a coniare questo termine per descrivere la sua musica e quella dei giovani afroamericani e latinoamericani che cantavano e ballavano per strada animando interi isolati. Ma prima di arrivare alla consacrazione di questo genere all’interno dell’universo musicale, è necessario fare un passo indietro. Ghetto Brother ripercorre la genesi di questo movimento, raccontando la storia di Benjamin Melendez, fondatore dei Ghetto Brothers, gang e gruppo musicale nato alla fine degli anni Sessanta proprio nel Bronx. La forte ondata migratoria, la disoccupazione e quindi la povertà favorirono la nascita di numerose bande in perenne contrasto tra loro. La tensione è alta e pare che nulla possa evitare una guerra tra gang, soprattutto dopo l’omicidio di Black Benjie. Benjamin Melendez, però, interviene per scongiurare lo scontro e, di fronte a più di quaranta gang radunate a Hoe Avenue, pronuncia queste parole: «Black Benjie è morto per la pace, se dichiariamo guerra sarà stato tutto inutile. Riconosciamo che siamo tutti fratelli. Se vogliamo ricostruire la comunità e farla diventare un posto migliore dobbiamo lavorare uniti. Con questo patto promettiamo pace e unità per tutti». Gli strumenti musicali e la voglia di fare festa prendono il posto delle armi e il Bronx a poco a poco inizia ad assumere un aspetto diverso. Julian Voloj e Claudia Ahlering raccontano la nascita di un mito attraverso un gergo autentico e puntuale e immagini che sembrano i negativi di un rullino ritrovato in un cassetto. Ghetto Brother è epica pura per Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che firma la prefazione dell’edizione italiana pubblicata da add editore. Impossibile dargli torto, a questo graphic novel non manca nulla per funzionare come una macchina del tempo.
Ramo – Silvia Vanni
Bao Publishing
Spostalo pure dove ti pare. Quel vuoto rimarrà sempre.
Non è facile superare un lutto, soprattutto quando a mancare è la persona amata, quella con cui si è deciso di intraprendere una vita insieme. Ramo è la storia di Altea, una ragazza timida che si trova ad affrontare non solo la perdita del giovane fidanzato morto in un tragico incidente, ma anche a dover imparare a convivere con le proprie fragilità e con i limiti di un cambio improvviso di rotta. L’autrice di questo dolceamaro romanzo fumetti è Silvia Vanni, illustratrice nata trent’anni fa a Castelnuovo di Garfagnana sulle alture della provincia di Lucca, che dopo aver studiato fumetto e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze inizia la sua carriera pubblicando prima La città dei cuori innocenti per Edizioni BD e poi Salomé per Kleiner Flug. Anche se le prime pagine potrebbero ingannare, il suo esordio con Bao Publishing è un inno alla vita. Non è facile toccare un tema delicato come quello della morte, ma attraverso le variazioni cromatiche di ogni tavola fatte di sfumature talvolta luminose, talvolta scure, il lettore può afferrare a una prima occhiata, ancora prima di aver letto i dialoghi tra i personaggi e i loro monologhi interiori, quali siano gli stati d’animo di tutti i protagonisti, sia i vivi sia i defunti. Altea non soffre solo per la scomparsa del fidanzato, ma anche per quella di Omar, un ragazzo impiegato come pianista in un bar che era solita frequentare con cadenza regolare, in compagnia di un libro e di una tazza di tè. Omar nota la giovane donna seduta al tavolo 8 e i due iniziano a cercarsi prima con lo sguardo e poi ad afferrarsi con le parole. In seguito all’incidente tutto cambia e, dopo poco tempo, anche Omar abbandona questo mondo, ma da fantasma non smette di vegliare su Altea. Delicato e profondo, Ramo è un graphic novel che fa riflettere sull’importanza di credere in se stessi anche quando tutto sembra crollare alle proprie spalle.
Il sentiero delle ossa – Ettore Mazza
Edizioni BD
A me manca quando eravamo solo noi, sulle montagne.
Immaginate di essere rimasti gli ultimi rappresentanti di una specie in via d’estinzione minacciata da un gruppo di uomini violenti e senza scrupoli. Cosa fareste se vi trovaste in questa situazione? Vi arrendereste al loro dominio pur di sopravvivere o lottereste per difendere la vostra libertà e quella della vostra famiglia? È l’interrogativo che devono essersi posti gli ultimi cacciatori-raccoglitori prima che scomparissero oltre settemila anni fa. Il sentiero delle ossa è un romanzo storico a fumetti pubblicato da Edizioni BD che racconta come l’agricoltura e di conseguenza la vita sedentaria abbiano soppiantato e distrutto le abitudini di una popolazione abituata a spostarsi di continuo per nutrirsi. Acca e Gi non accettano, però, di sottostare alle imposizioni del nuovo clan arrivato con l’intento di renderli schiavi e scappano verso un sentiero sconosciuto, costellato di insidie e di trappole. Ettore Mazza, illustratore e autore del graphic novel, ripercorre letteralmente la storia avvalendosi di immagini potenti, dove i corpi dei personaggi sembrano pronti per prendere vita e uscire dalle pagine del libro. Tavola dopo tavola, è sempre più evidente che l’intento di Mazza non sia solo quello di fare luce su un’epoca storica alquanto misteriosa, ma soprattutto di descrivere nei minimi dettagli l’atmosfera che si respira durante i momenti di transizione, quando il cambiamento è già avviato. Se si parla di rivoluzioni spesso pensiamo soltanto al lato entusiastico delle situazioni, ma non a tutto ciò che comporta abbandonare il vecchio per il nuovo. Questi disegni pieni di energia e di movimento non parlano esclusivamente di un passato ormai concluso, inducono anche a una riflessione sul nostro tempo e sulle possibilità che ci riserva il futuro. Le minacce che devono respingere i due amici inseparabili, Acca e Gi, non sono poi così diverse da quelle che incontrano ogni giorno gli animali selvaggi. A differenziare i due protagonisti dalle belve, però, ci sono cervello e cuore. Al centro di questo viaggio per la libertà si trova un mondo interiore fatto di sentimenti, sensazioni e istinti forti che valicano ogni frontiera e territorio. Questo graphic novel ci esorta a essere più umani, a non temere l’altro e a tendere la mano verso chi è rimasto indietro. Il passato non è solo uno spazio temporale in cui rifugiarsi avvolti dalla malinconia, è anche la casa delle nostre origini, un luogo da cui attingere per il presente e da cui imparare. Il sentiero delle ossa è un libro per chi non ama darsi per vinto e crede nel potere della ribellione.
Heimat – Nora Krug
Einaudi
Eppure, più vivo lontana dalla Germania, più l’idea della mia identità mi sfugge. La mia Heimat è un’eco, una parola dimenticata un tempo urlata tra le montagne. Un riverbero irriconoscibile.
Nominato miglior graphic novel del 2018 dal New York Times, dal Guardian e da Comics Beat, Heimat è un graphic novel sensazionale, da leggere, rileggere e sfogliare avidamente sotto le coperte. L’autrice Nora Krug porta alla luce la vicenda di una giovane donna di origine tedesca che scava nel passato alla ricerca di foto, oggetti e memorie appartenenti alla sua famiglia. Il periodo storico che rievoca è quello della Seconda guerra mondiale, quando la Germania era sottomessa al Nazismo e a Hitler. Quello che più stupisce di questo libro è il modo in cui è strutturato. Pensate a un album dei ricordi, dove sono contenute immagini, ma anche disegni e riflessioni storiche e personali. Un diario intimo che colpisce per il suo carattere universale e per la sua forza narrativa, dove colori, volti e negativi si fondono indissolubilmente con i testi. La meraviglia arriva, pagina dopo pagina, osservando l’originalità dei tratti dei disegni e l’accostamento dei colori che sfidano le leggi dell’armocromia. Al centro dell’indagine dell’illustratrice tedesca non c’è la guerra, ma i frammenti di vita delle persone comuni. Si è parlato tanto di questo momento buio della storia, ma è importante non fermarsi, affinché la polvere non sommerga i crimini commessi e le sofferenze che hanno subito i nostri avi. L’operazione compiuta da Nora Krug è coraggiosa poiché smaschera non solo le colpe degli altri, ma anche quelle delle persone a cui siamo legati da un filo invisibile. La ricerca è la chiave di tutto, anche di quello che fa più paura e che cerchiamo in tutti i modi di rifuggire. Pubblicato in Italia da Einaudi che, da diversi anni, si è aperta anche ai romanzi a fumetti (come dimenticare il celeberrimo Maus di Art Spiegelman), Heimat è un libro che dovrebbe essere portato nelle scuole insieme Il Diario di Anna Frank e a Se questo un uomo di Primo Levi. Un consiglio di lettura per gli studenti e i docenti che spesso hanno bisogno di nuovi spunti per raccontare la storia.
…A casa nostra. Cronaca da Riace – Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso
Feltrinelli
Qua nessuno ci chiede quali sono i nostri sogni, da dove veniamo, perché siamo partiti…
Dopo aver dato alle stampe Salvezza, un graphic novel che ha raccontato la vicenda dell’Aquarius, la nave impiegata per il soccorso in mare da SOS Méditerranée in collaborazione con Medici senza frontiere, la coppia formata da Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso torna sulla terraferma per una nuova inchiesta. …A casa nostra – Cronaca da Riace è un libro edito da Feltrinelli che testimonia l’importanza del graphic journalism al pari del giornalismo tradizionale, quello fatto di parole, fotografie e riprese video. Questa volta il giornalista Rizzo e l’illustratore Bonaccorso sono partiti dall’interrogativo qual è il futuro di chi sbarca a casa nostra? Difficile pensare che ci sia qualcosa di peggiore di uno sbarco turbolento, ma in Calabria, la regione d’Europa con il più alto tasso di disoccupazione, il 21,6%, il doppio della media nazionale, è ancora più problematico parlare di futuro per i migranti. In questo reportage a fumetti le voci dei migranti si mescolano a quella di Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace celebre per aver creato un modello di accoglienza, intervistato da Rizzo e Bonaccorso durante il loro viaggio. I chilometri percorsi insieme tra San Ferdinando, Gioiosa Ionica e Riace sono raccontati tra le pagine del libro: le prime sei tavole sono a colori e introducono il meraviglioso paesaggio della Calabria troppo spesso violentato barbaramente, mentre tutte le altre che descrivono la realtà dei luoghi e le condizioni degli esseri umani, sono caratterizzate da tinte grigie e spente. Non è chiaro quale sia il futuro di chi arriva nel nostro paese, ma quello che è evidente è che, oltre agli scontri con la burocrazia e le tragedie quotidiane, la speranza rimane viva, unica fiammella accesa al tempo di chi fa la politica davanti a uno smartphone.
Il Ruspa – Stefano Antonucci
Fumetti di Cane
Ruspa sei cattivo! Così cattivo che dedicherò un libro alla tua cattiveria!
Qualche riga fa parlavamo di chi fa politica davanti a uno smartphone e, parrebbe tutto calcolato, ma è un caso, la copertina de Il Ruspa di Stefano Antonucci parla proprio di lui. Inutile girarci intorno, il protagonista di questo fumetto pubblicato da Fumetti di Cane è Matteo Salvini. Il politico più connesso della storia d’Italia che ci ha mostrato i suoi pasti, ci ha dato il buongiornissimo kaffè con un selfie e continua a pensare che i gattini siano dalla sua parte, per Antonucci è diventato la Pimpa. Sì, avete capito bene la Pimpa. L’unica differenza è che la Pimpa è un personaggio di fantasia creato da Altan, mentre Salvini (ahinoi) non può essere cancellato dalla gomma di un illustratore. Secondo Alberto “Bebo” Guidetti de Lo Stato Sociale, Il Ruspa è un libro per bambini orrendi. Magari fossimo tutti orrendi, sicuramente qualcuno in meno non cadrebbe nei tranelli della classe politica e ci faremmo qualche risata in più. Avete presente il bambino protagonista de I vestiti nuovi dell’imperatore di Han Christian Handersen che ha il coraggio di dire davanti a una folla di persone il re è nudo? Ecco, Stefano Antonucci è un po’ come quel bambino: sincero, ironico e diretto. Per non far mancare nulla al lettore, tra un capitolo e l’altro, ci sono anche dei giochi per svagarsi, dai tanti disegni da colorare, al trova le differenze, fino ad arrivare a un cruciverba: La Settimana Enigmistica levati! Torniamo al fulcro di questo fumetto. Cosa vuole da noi Salvini vestito da Pimpa? Solo un po’ di amore. Facile o difficile ottenerlo? Chi può dirlo, ma con il collaboratore Verme le avventure sono dietro l’angolo. Se avete urgenza di essere investiti dai colori e volete allontanare il buonismo dalle vostre vite, allora dovete procurarvi una copia de Il Ruspa.
Nero Vita – Daria Bogdanska
Mesogea
Questa cosa mi faceva incazzare. Avevo idealizzato la Svezia. Ora vedevo il rovescio della medaglia. Tutti gli uomini nascono liberi e uguali… sì, col culo!
Chi, partendo per una nuova avventura in un paese estero, non ha portato con sé una valigia piena di sogni e di ambizioni, ma al proprio arrivo si è ritrovato a lottare con la burocrazia? Nell’Europa senza barriere, dove l’unificazione dovrebbe essere alla base di tutto, non è poi così facile trovare il proprio posto, neppure a vent’anni. Nero Vita è un graphic novel autobiografico che racconta la storia di Daria Bogdanska, illustratrice polacca che, fin da giovanissima inizia a girare l’Europa con uno zaino in spalla e il desiderio di scoprire il mondo. A un certo punto del suo cammino decide di fermarsi in Svezia per formarsi come fumettista, ma qui incontra una serie di difficoltà. Lo scenario in cui Daria si ritrova catapultata è quello di un paese che non è poi così accogliente come tutti le avevano fatto intendere prima del suo arrivo, dove giovani europei ed extraeuropei lottano contro normative paradossali e condizioni lavorative precarie. Le parole e le immagini in bianco e nero di questo romanzo a fumetti pubblicato dalla casa editrice Mesogea ci portano a riflettere sulla complessità di emanciparsi quando ogni ostacolo induce a scappatoie “illegali”. Le peripezie che deve superare Daria sono quelle affrontate da migliaia di ragazzi che cercano fortuna in nazioni in cui le possibilità economiche sono migliori, ma spesso a discapito della propria dignità. Questa non è solo la storia di Daria e della nostra generazione, ma di tutti i migranti che nei secoli hanno combattuto contro situazioni avverse e quasi sempre kafkiane. Quello che colpisce maggiormente di questo graphic novel, oltre al tratto caratterizzante delle illustrazioni, è la leggerezza con cui viene affrontata la vicenda, senza mai appesantire il lettore. Un libro per i giovani che facilmente si immedesimeranno nei panni della protagonisti, ma anche per i meno giovani che troveranno in queste pagine le sensazioni provate quando tutto era ancora da scrivere. Daria Bogdanska parla al cuore di tutti, ma si rivolge soprattutto ai migranti europei, portando un messaggio di speranza e scatenando più di una risata.
Libia – Francesca Mannocchi, Gianluca Costantini
Mondadori
La dittatura è una memoria sempre in funzione nella testa di chi l’ha subita.
Dopo la morte di Gheddafi la Libia è diventata una terra di confine, dove popolazioni provenienti da ogni parte dell’Africa confluiscono pronte a salpare verso l’Europa. Non è semplice fare luce su quello che capita oggi in questo paese ricco di risorse inimmaginabili, una tra tutte il petrolio, ma mancante di guide giuste. I giornali e la televisione non sempre riescono ad arrivare in questo territorio impervio, in cui la violenza è all’ordine del giorno. Francesca Mannocchi è una giornalista freelance che si è sempre occupata di migrazioni e conflitti e ha realizzato reportage in Siria, Iraq, Palestina, Libano, Egitto, Turchia e Libia, mentre Gianluca Costantini è un fumettista e attivista per i diritti umani. Insieme hanno dato vita a Libia, un graphic novel pubblicato da Mondadori nella collana Oscar INK dà una visione reale di questa nazione spaccata tra continui scontri tra tribù e il passaggio dei migranti. Il libro si apre con il massacro di Abu Salim avvenuto nel 1996. Due giorni in cui i soldati hanno sparato senza sosta causando la morte di 1270 detenuti, quasi tutti prigionieri politici internati senza un processo. Il racconto delle torture e dei soprusi subiti dai migranti si uniscono a quelli dei libici che provano ogni giorno sentimenti di rabbia e rimpianto. Il 2011 è stato l’anno della rivoluzione, l’anno della morte di Gheddafi. Da quel momento tutto è cambiato: il mare si è riempito ancora di più di uomini pieni di sogni e di paura. Uomini traghettati da scafisti che a loro volta sono migranti, disgraziati a cui viene affidata una bussola, un gps e un satellitare. Gli uomini hanno imparato a vivere senza sia sulla terraferma che tra le onde. I carceri, invece, sono composti da tappeti di uomini che si sottraggono. Mannocchi e Costantini uniscono parole e immagini per dare voce a madri, padri e figli, persone invisibili con il desiderio di essere liberi ed essere umani. Questa è la Libia vera.
Salvo imprevisti – Lorena Canottiere
Oblomov
Qui c’è solo un immenso vuoto.
La società contemporanea ha il pregio e allo stesso tempo il difetto di essere incentrata sulla comunicazione. Pubblicato da Oblomov, Salvo imprevisti è un graphic novel basato su quattro storie differenti che si intrecciano tra di loro. I protagonisti sono tre personaggi umani e un’intelligenza artificiale. Liam è un astrofisico che ascolta segnali provenienti dallo spazio, ma ha dimenticato come si sentono quelli terrestri, Marzia è una ragazzina di quattordici anni che non ha rapporti con il mondo e crea false identità sul web, la scrittrice Katherine Mansfield continua a parlare con il fratello da poco scomparso e infine c’è un’intelligenza artificiale annoiata che si chiede cosa sia un corpo. Per il suo terzo fumetto (dopo Oche e Verdad) Lorena Canottiere ha lavorato con pochissimo storyboard ed è passata direttamente alle matite definitive. Questo non significa che sia stato poco pensato, anzi. L’evoluzione delle tematiche, ma soprattutto del linguaggio è avvenuto progressivamente, ma in maniera importante e convincente. Nulla è lasciato al caso, a partire dai colori utilizzati per le illustrazioni. La lavorazione (avvenuta metà in manuale e metà in digitale) evidenzia tonalità cromatiche che tendono a ripetersi generando un senso di conforto nel lettore. Non è infatti una lettura facile quella di Salvo imprevisti. Le storie vengono assorbite da nuove trame che a loro volta confluiscono in altre narrazioni. Grazie alle splendide e particolari illustrazioni, divorare il libro, però, è semplice. Il messaggio di questo singolare romanzo a fumetti è che oggi le persone non riescono a comunicare per diversi motivi. Siamo sempre più condizionati dai comportamenti utili, ma abbiamo dimenticato quanto sia importante perdersi nell’inutile. La copertina è esplicativa: siamo capovolti rispetto alla società. Si tratta di un bene o di un male? Per certi aspetti questo è un libro più politico rispetto a Verdad che esaltava il concetto di libertà in tempi di guerra civile. Per esempio nella storia di Marzia troviamo una critica nei confronti degli adulti e in quella dell’intelligenza artificiale del nostro rapporto quasi maniacale con la tecnologia. Ci sono libri che non vanno capiti subito, ma hanno bisogno di essere assimilati lentamente, goduti pagina dopo pagina, Salvo imprevisti è uno di questi.
Stella distante – Javier Fernández, Fanny Marín
SUR
Come tanti altri, cercarono di fuggire dalla violenza, pur rischiando di passare per codardi. Ma dalla vera violenza non si può fuggire, almeno non noi, che siamo nati in America Latina.
Stella distante è un romanzo breve di Roberto Bolaño, lo scrittore cileno che ha affascinato e sedotto milioni di lettori con le sue parole sistemate al posto giusto e i suoi personaggi anticonvenzionali. Il successo di Bolaño è paragonabile soltanto a quello ottenuto da David Foster Wallace, lo scrittore americano di culto che (proprio come Bolaño) è morto troppo giovane, ma continua ad accompagnare generazioni di lettori verso il mondo contemporaneo. Lo scrittore Javier Fernández e l’illustratrice Fanny Marín hanno realizzato un adattamento di Stella distante in modo da trasformarlo in un graphic novel. In questo libro si snoda la vicenda di Alberto Ruiz-Tagle, conosciuto anche come Carlos Wieder, poeta, pilota e assassino in un’epoca in cui il Cile era governato di Pinochet. Intorno a lui, durante gli anni della sua formazione, un gruppo di giovani universitari amanti della poesia e della rivoluzione, tra cui Arturo Belano, alter ego di Bolaño, che si ritrova anche in Detective selvaggi. I disegni in bianco e nero sono caratterizzati da un abbondante uso di sfumature e ombre, quelle che investono non solo metaforicamente gli anni Settanta in Cile. Un libro che acchiappa lo sguardo anche di chi non è avvezzo ai fumetti, ma ama il genere poliziesco, ma soprattutto ha vivo il culto di Bolaño, uno scrittore che tutti dovrebbero ringraziare per il coraggio di aver raccontato il futuro quando ancora era una bolla nel presente. Qui, in questa versione pubblicata per SUR, il suo linguaggio traspare pressoché immutato rispetto alla traduzione di Barbara Bertoni per Adelphi, delicato e sfrontato come dovrebbe sempre essere. Stella distante è un fumetto che avvicina i neofiti al mondo di Bolaño e stringe i cuori di chi ci è dentro fino al midollo. Prima ancora di avere finito la tazza di tè rovente lo avrete già finito.