L’annuncio della data unica italiana dei Blur, il prossimo 22 Luglio al Lucca Summer Festival, ci dà l’occasione di ripassare la lunga discografia della formazione inglese. Per chi poi fosse vissuto fuori dal mondo nell’ultimo quarto di secolo, e non conoscesse i Blur, qui sotto passiamo in rassegna alcuni tra i pezzi che hanno segnato gli ultimi trent’anni a firma Blur.
1. She’s So High
Singolo uscito nel 1990, scritto da Damon Albarn, pubblicato nel disco del 1991 Leisure, ebbe subito grande risalto in UK, raggiungendo anche posizioni abbastanza alte nelle classifiche. Ma i Blur non erano ancora preparati al successo internazionale che presto li avvolgerà.
2. Sunday Sunday
Modern Life Is Rubbish è il disco che annuncia la direzione britpop dei Blur ma che ancora non riesce a sfondare fuori dall’Inghilterra. Nonostante pezzi immediati come Sunday Sunday e For Tomorrow.
3. Girls and Boys
Qui i Blur raggiungono quel mix letale di singolo che si attacca al cervello diventando contemporaneamente una canzone epica, sfidando a muso duro quegli Oasis che col britpop vendono di più. Il genio creativo di Damon Albarn si fa sentire preponderante nel disco Parklife, che li consacra al successo anche fuori dal Regno Unito. Nel 1994 oltreoceano c’era il grunge, ma dall’Uk il vento leggero del britpop combatteva la sua battaglia al mercato discografico americano.
4. Charmless Man
Chi vuol prendere in giro Albarn con Charmless Man? Il britpop intero o qualche bersaglio preciso? Singolo potentissimo, tratto dal quarto album dei Blur The Great Escape. Il gruppo è sempre più pronto al grande salto.
5. The Universal
Il video si ispira ad Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, un cult dentro il cult. Siamo nel pieno del sound melodico dei Blur, in quella vena da ballata che tanto ci piace. The Great Escape è un disco che non ci stanchiamo di riascoltare.
6. Song 2
Chi non conosce Song 2? Che sia per colpa di Mtv o di un videogame, Song 2 è un pezzo che sa cantare anche chi è vissuto davvero fuori dal mondo negli ultimi decenni. La consacrazione dei Blur è compiuta. La popolarità del gruppo è alle stelle. L’album Blur è ancora oggi un classico.
7. Beetlebum
La capacità dei Blur di cambiare marcia a ogni traccia si vede anche nel disco Blur: da Beetlebum che apre più dolcemente il disco a Song 2 c’è solo il tempo di un piccolo respiro. Melodicamente c’è sempre la potenza di un pezzo dei Beatles che aleggia negli anni Novanta inglesi.
8. Tender
Come on, questo è il pezzo tenero di Albarn, e anche questo chi è che non lo conosce? E dove ha vissuto tutto questo tempo? Dopo un periodo di riflessione in Islanda i Blur rilasciano 13, un disco che ancora una volta consacra la loro storia.
9. Coffee and Tv
Si può dire che i Blur abbiano cantato in un certo senso anche la nostra noia occidentale, e in questi ritmi urbani ritroviamo tutti i movimenti della fine dei Novanta.
10. Out of Time
Il disco senza Graham Coxon, Think Thank, è quello che contiene uno dei brani più espressivi e sopraffini di Damon Albarn. Out Of Time, melodicamente superiore, annuncia la nascita di quello che sarà anche un cantautore solista di genio.