Tra i bilanci che accompagnano la fine dell’anno non può mancare il resoconto dei libri letti e di quelli che, invece, per svariati motivi sono rimasti nelle wishlist, in libreria o sul comodino a prendere polvere. L’anno che stiamo per salutare è stato intenso, pieno di avvenimenti che hanno lasciato il segno nelle nostre vite e in questi giorni siamo tutti impegnati a ricordare i momenti più importanti degli ultimi 365 giorni attraverso le foto che abbiamo scattato, le canzoni più ascoltate delle nostre playlist e le letture che hanno saputo arricchirci. Ecco allora una lista di dieci libri usciti in Italia nell’ultima parte del 2018, passando dai romanzi ai racconti fino ad arrivare alle raccolte di saggi e articoli. Prima di cominciare la lettura non dimenticate di prendere una mappa, un paio di cuffiette e delle scarpe comode, perché leggere è soprattutto un viaggio.
Addio fantasmi, Nadia Terranova
Einaudi
Fare l’alba per finire un libro. Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di non riuscire a staccarsi dalle pagine di un romanzo anche se le lancette dell’orologio corrono inesorabili verso la luce di un nuovo giorno: Addio fantasmi di Nadia Terranova è uno di quei libri. Non è facile lasciare andare via la storia di Ida, una giovane donna divisa tra il suo presente a Roma e un passato non molto distante ancorato a Messina, tra il suo ruolo di moglie in balia della paura di naufragare e quello di figlia cresciuta nell’assenza di una figura paterna. Un padre che «dopo settimane di immobilità nel letto matrimoniale, si era alzato, aveva spento la sveglia puntata alle sei e sedici, era uscito di casa e non era più tornato», semplicemente scivolato via, mai morto, per sempre sparito dalla vita di tutti. Pubblicato da Einaudi, Addio fantasmi è un romanzo coinvolgente che sviluppa il tema delicato dell’assenza senza note di banalità e che insegna al lettore, pagina dopo pagina, ad archiviare il passato e a fare pulizia tra i ricordi, al fine di cancellare una memoria piena e liberare spazio per le novità che riserva il futuro.
I Mandible, Lionel Shriver
66thand2nd
In un futuro non troppo lontano la vita quotidiana potrebbe trasformarsi in una lotta per la sopravvivenza. Tra dieci anni, nel 2029, gli Stati Uniti non saranno più la guida dell’Occidente, al posto del dollaro ci sarà il bancor e alla Casa Bianca troveremo Alvaredo, il primo presidente latinoamericano alla guida del paese. In uno scenario in cui i mercati crollano all’improvviso e l’acqua diventa una risorsa da centellinare, neppure la ricca famiglia Mandible riesce a sottrarsi a un destino costellato di avversità. Ed è così che la fortuna messa da parte dal bisnonno Douglas grazie alla professione esercitata per una vita come agente letterario svanisce e per sopravvivere i suoi discendenti devono tornare alle origini, rimboccarsi le maniche e lavorare nei campi. Pubblicato da 66thand2nd, I Mandible di Lionel Shriver è sia una saga famigliare che un romanzo distopico in cui il mondo che conosciamo viene completamente ribaltato fino all’ultima delle 486 pagine che compongono il libro. La penna di Lionel Shriver ricorda quella di Paul Auster Nel paese delle ultime cose e fa riflettere in modo intelligente sul presente e sull’importanza di salvaguardare quello che abbiamo per chi verrà dopo di noi.
Il diario della bicicletta e altri racconti, Natsume Sōseki
Lindau
Dagli Stati Uniti all’Estremo Oriente con gli shōhin di Natsume Sōseki, uno degli scrittori che ha maggiormente influenzato la letteratura giapponese con il suo stile delicato e umoristico. Pubblicato da Lindau, Il diario della bicicletta e altri racconti è formato da tre shōhin – un genere originale della letteratura giapponese moderna a metà strada tra racconto e saggio – che trattano principalmente l’esperienza autobiografica dello scrittore. Grazie alla sua voce, Sōseki rende unici anche i fatti più banali della quotidianità, abituando lentamente e senza forzature il lettore a entrare nel suo piccolo, ma infinito mondo fatto di minuscoli dettagli preziosi. I registri narrativi tradizionali a cui siamo abituati vengono completamente smantellati per fare posto a un totale desiderio di libertà. Il diario della bicicletta, Il fringuello di Giava e La lettera sono racconti molto diversi tra di loro, ma che sono caratterizzati nello stesso modo da una forte componente emotiva, il segno distintivo della produzione dello scrittore giapponese. Dalle peripezie per imparare ad andare in bicicletta in età adulta nel complicato sistema del mondo inglese al ricordo malinconico di un amore sfumato, ma ancora vivo nei pensieri ai retroscena inaspettati che può nascondere una lettera ritrovata in un albergo, è impossibile annoiarsi durante la lettura di questi frammenti perché la fantasia viaggia sempre più veloce alla ricerca dei dettagli.
Io odio Internet, Jarett Kobek
Fazi
Io odio Internet di Jarett Kobek è uno dei libri più aderenti alla realtà usciti quest’anno in Italia. Se vivete sui social network questo romanzo fa al caso vostro, ma l’avvertimento è obbligatorio: durante la lettura avrete l’impulso di chiudere tutti gli account che avete aperto sul web. «Internet era un’invenzione meravigliosa. Era una rete informatica che gli esseri umani usavano per ricordare ai loro simili che erano degli schifosi pezzi di merda», questa frase spiega sinteticamente la storia di Adeline, la protagonista del romanzo edito da Fazi. Chi è Adeline? Una donna bianca di quarantacinque anni, proveniente da una famiglia agiata e abbastanza famosa ancora oggi per aver pubblicato un fumetto di successo negli anni Novanta. Quella di Adeline sembrerebbe una vita normale, ma un giorno, durante un incontro con alcuni studenti universitari, viene ripresa mentre esprime un’opinione poco popolare. Il video diventa rapidamente virale su Internet, in un primo momento come trend su Twitter e in una seconda fase scatenando gli hater che si accaniscono contro di lei nel modo in cui gli riesce “meglio”: con insulti intrisi di misoginia e razzismo. Forte, acuto e intelligente, Io odio Internet è un libro che parla delle nostre vite sempre connesse a un ingranaggio che avrebbe bisogno di maggiore manutenzione al posto dei like e delle ricondivisioni.
Paranoia, Shirley Jackson
Adelphi
Il 2018 è stato l’anno della riscoperta di Shirley Jackson, la scrittrice che è stata definita più volte “la maestra di Stephen King” e che con L’incubo di Hill House ha ispirato la serie Netflix di successo che ha inchiodato tutti al divano quest’autunno. Pubblicato in Italia per Adelphi, Paranoia raccoglie quattro racconti inediti e una serie di scritti, tra cui saggi, recensioni e riflessioni sul processo creativo, ritrovati un giorno a metà degli anni Novanta dal figlio maggiore di Shirley Jackson, Laurence Jackson Hyman che, aprendo la porta di casa, si è ritrovato di fronte a un pacco contenente i fogli scritti dalla madre scomparsa trent’anni prima. Chi sia stato il mittente rimane ancora un mistero, però la vicenda è in pieno stile Shirley Jackson. Qualcuno potrebbe addirittura pensare che sia stata lei a pilotare quest’azione dall’alto o da un’altra dimensione. Umorismo e inquietudine marchiano a fuoco ogni pagina di questa raccolta, dagli episodi della vita familiare all’importanza della scrittura ai racconti della paura che l’hanno resa celebre. Il consiglio è quello di non avvicinarsi a questo libro se soli in casa, in mezzo alla folla o sui mezzi pubblici perché il rischio è quello di non riuscire a guardare più nessuno in faccia senza pensare che ci sia un serial killer pronto a tendervi un agguato: meglio optare per un divano, le luci accese e qualche famigliare coraggioso a portata di mano.
Feel Free, Zadie Smith
SUR
Nella prefazione di Feel Free. Idee, visioni, ricordi, Zadie Smith dice di non essere né una filosofa, né una sociologa, né una vera insegnante di letteratura o di cinema, né una politologa, un critico musicale professionista o una giornalista con una formazione specifica, ma meglio di qualunque specialista riesce a centrare il punto delle questioni. Il suo pensiero libero rappresenta la sua forza così come la capacità di delineare abilmente le emozioni, attitudine per la quale i suoi lettori la ammirano e si rivedono nelle pagine di giornale raccolte in quest’antologia pubblicata da SUR. «Scrivere per me è sempre un gesto un po’ assurdo, non è un gesto che si può difendere», ha detto quest’autunno durante un incontro alla Scuola Holden di Torino. La raccolta comprende ventisei articoli e saggi scritti tra il 2010 e il 2017 in cui Zadie Smith porta all’attenzione dei lettori personaggi noti a chiunque, come Jay-Z, Justin Bieber o Mark Zuckenberg, tracciando dei ritratti immediati e incisivi o interrogandosi (e interrogandoci) su questioni di dominio pubblico o della sfera privata, ma che universalmente coinvolgono tutti. Per chi non smette di porsi domande Feel Free è il libro giusto.
Vincoli, Kent Haruf
NN Editore
Avevamo lasciato la cittadina di Holt nel Colorado con la storia di amicizia e amore tra i due vicini di casa Addie Moore e Louis Waters, i personaggi principali di Le nostre anime di notte. L’America rurale continua a essere lo scenario che Kent Haruf predilige per le ambientazioni dei suoi romanzi come Vincoli, che è l’esordio narrativo di Haruf ed è l’ultimo arrivato in casa NN Editore. «Se Edith e Lyman fossero stati ragazzi di città, le cose sarebbero potute andare diversamente. Persino nel 1925 i ragazzi di città avevano qualche opportunità di fuga in più rispetto ai ragazzi di campagna. I ragazzi di città potevano andarsene e camminare per dieci o quindici isolati oppure saltare su un tram e finire in un post talmente lontano da casa da sembrare un altro stato, addirittura un’altra nazione. A quel punto potevano farcela, e ricominciare la loro vita oppure farla finita, ma in ogni caso almeno i legami erano stati sciolti, i confini di casa varcati». Un romanzo sulla difficoltà dei rapporti, ma anche sui legami profondi che si possono instaurare tra le persone. Un viaggio magnifico attraverso un mondo invisibile, ma che esiste ancora sotto la polvere della terra: un ritorno alle origini per chi ha bisogno di abbeverarsi di libertà.
Storia di Ásta, Jon Kalman Stefánsson
Iperborea
L’Islanda di Jon Kalman Stefánsson è un paese idilliaco e allo stesso tempo crudele, dove la povertà e le intemperie mettono in ginocchio la popolazione. Pubblicato da Iperborea, Storia di Ásta è un romanzo ambientato negli anni Cinquanta che mette a nudo le problematiche di una nazione fatta di persone come la fragile Ásta che, anche e soprattutto grazie alle sue insicurezze, diventa un’eroina della letteratura nordica, una paladina dei deboli. Il suo nome in islandese vuol dire “amore” ed è proprio da questo sentimento che nasce e muore tutto. Ásta scopre l’importanza della parola di cui porta il nome in una fattoria dei Fiordi Occidentali dove trascorre l’estate e vive guardando le storie degli altri. I tormenti e i rimpianti la inchiodano al cuscino così forte che viene voglia, a più riprese, di abbandonare le pagine del libro e di andare alla sua ricerca per portarla in salvo. «Si dice da qualche parte che i marosi siano le urla degli abissi. Una collera ancestrale. Nei confronti di chi o di che cosa, non saprei. Forse nei confronti della morte. Oppure della vita, della sua ingiustizia, anche se non vedo perché il mare e le sue profondità dovrebbero avere delle opinioni a riguardo. Del resto sono così poche le cose che so – e qui fuori il rumore delle onde è assordante». Un libro per chi ha paura delle onde alte, ma che non ha timore a imbarcarsi per superarle.
Romantic Italia, Giulia Cavaliere
Minimum Fax
L’amore passa attraverso le canzoni. Non è una novità, ma Giulia Cavaliere ha trovato un modo inedito per commentare una playlist che raggiunge il cuore di tutti. La musica che ascoltavano i nostri genitori si amalgama perfettamente a quella che passa oggi nelle nostre cuffiette, da Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco a Sei la mia città di Cosmo, da La ballata dell’amore cieco di Fabrizio De André a Tu t’è scurdat’ ‘e me di Liberato. Pubblicato da Minimum Fax, Romantic Italia non è solo un’esplorazione attraverso i testi che hanno reso celebre la canzone italiana anche fuori i confini nazionali, ma anche un’indagine sulle nostre abitudini e sulle forme d’amore che rimangono inalterate nel tempo. Non è un libro per nostalgici, è un sillabario per chi vuole ripassare la storia musicale italiana dai primi Festival di Sanremo alle nuove leve della musica indie, ricordandosi che prima di schiacciare play bisogna soprattutto accendere il cuore.
Donne che parlano, Miriam Toews
Marcos y Marcos
Nell’anno del MeToo è importante leggere libri che non fagocitino soltanto il gossip, ma che partano da fatti reali. La storia che racconta Miriam Toews è forte e drammatica e soprattutto è autentica. Edito da Marcos y Marcos, Donne che parlano è un romanzo che nasce dalla vicenda accaduta in una comunità mennonita della Bolivia, dove a molte ragazze e donne capitava di svegliarsi sanguinanti, intontite e piene di lividi su tutto il corpo. A queste donne si faceva credere che gli artefici di questa violenza fossero i demoni o Dio che le puniva per i loro peccati. Come si può evincere i responsabili non erano né i demoni né Dio, ma gli uomini della comunità che le anestetizzavano di notte e agivano sui loro corpi in modo sistematico. A un certo punto le donne dicono stop a questa violenza senza precedenti e da creature sottomesse diventano eroine coraggiose, capaci di allontanare la rabbia in favore della libertà, diventando un esempio per tante donne. Un libro che fa male, ma che necessariamente racconta la verità di un mondo ancora troppo conservatore, fondamentalista e patriarcale.